Imam rapito e assassinato dai jihadisti «Si era opposto ai fondamentalisti»
DAKAR, Senegal - Continuano nel nord del Burkina Faso le rappresaglie jihadiste contro i musulmani accusati di sostenere il governo «infedele» barricato nella capitale, Ouagadougou. L’imam della grande moschea di Djibo è stato infatti assassinato poco dopo il suo sequestro. «Souaibou Cisse era stato rapito l’11 agosto
mentre viaggiava su un mezzo pubblico che da Ouagadougou stava andando a Djibo – hanno raccontato fonti governative –, e sabato alcune persone ci hanno indicato dove era stato abbandonato il corpo del religioso».
L'imam era stato fermato da un gruppo di jihadisti a un posto di blocco: l’hanno riconosciuto e portato in un loro rifugio dell’area. Cisse era già stato minacciato in precedenza dai militanti islamici a causa della sua contrarietà verso il fondamentalismo: posizione che che dimostrava pubblicamente. Dopo tre anni sotto scorta, all’inizio di quest’anno il governo gli ha tolto la protezione. Nonostante il Burkina Faso, da diverso tempo, sia considerato dall’intelligence internazionale un Paese ad «alto rischio».
Matteo Fraschini Koffi per AVVENIRE - 18 agosto 2020