DAKAR, Senegal - Siamo ormai agli sgoccioli di una nuova fase per la più grande economia del continente africano. Domani ci sarà l’investitura e il giuramento del nuovo presidente nigeriano, Bola Ahmed Tinubu , 71 anni, una figura tanto controversa quanto la maniera con cui è riuscito a vincere le elezioni dello scorso febbraio.
Le sfide che dovrà affrontare, in un Paese di oltre 216 milioni di abitanti, sono molteplici. «Mai nella storia democratica della Nigeria un presidente è stato eletto con un numero così basso di voti (meno di 9 milioni) e il 73 per cento di astensioni – afferma Nnamdi Obasi, analista politico presso l'International crisis group (Icg) –. Dopo una serie di trasferte tra Londra, Parigi e Arabia Saudita, lunedì Tinubu inizierà a gestire i problemi legati soprattutto a sicurezza e economia». Il presidente uscente, Muhammadu Buhari, ha lasciato il Paese in una profonda crisi economica e sociale. Tinubu dovrà risolvere la sospensione dei sussidi alla benzina (nel Paese che è il massimo produttore di petrolio dell’Africa)che hannpo fatto schizzare i prezzi alle stelle e la malgestita transizione dalle vecchie alle nuove naira, le banconote nigeriane, che all’inizio dell’anno hanno provocato violente proteste dopo avere messo sul lastrico milioni di persone già in un grave stato di povertà.
I gruppi armati di matrice criminale e jihadista si sono moltiplicati negli ultimi tre anni, uccidendo decine di persone, rapendone a centinaia, e dettando la loro legge in aree sempre più vaste del territorio. Tra i vari bersagli, oltre alla società civile in generale, molte delle recenti aggressioni hanno preso di mira i sacerdoti cattolici con «almeno 39 attacchi dal 2021». Ma forse la sfida maggiore per Tinubu, ex trafficante di droga tra Stati Uniti e Nigeria durante gli anni novanta, sarà forse la legittimità. «Alla sua età ha dei gravi problemi di salute che non è riuscito a nascondere durante la campagna elettorale – analizzaa Tunde Ajileye, esperto della società di consulenza nigeriana Sbm Intelligence –. Non gli sarà inoltre facile fare presa sui giovani in uno Stato come la Nigeria il cui 60 per cento della popolazione ha meno di 25 anni».
Matteo Fraschini Koffi per AVVENIRE - 28 maggio 2023 © RIPRODUZIONE RISERVATA