Violenze continue in RDCongo

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R.D.CONGO - Oltre 300 arrivi al giorno e quasi 8mila rifugiati in meno di un mese. Sono questi i numeri che descrivono la drammatica situazione al confine tra il nord-est della Repubblica democratica del Congo e l’Uganda. Il primo marchiato da indicibili violenze, il secondo costretto a sopportarne le conseguenze. «Gli scontri tra le comunità Hema e Lendu in Congo spingono gli abitanti ad attraversare il confine con l’Uganda – ha affermato ieri l’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Acnur) –. Circa 7.500 profughi congolesi che scappano in Uganda al ritmo di 311 persone al giorno». Gli ultimi arrivi sarebbero il risultato di un radicale aumento delle brutalità nella regione. «Vari gruppi armati attaccano

villaggi, saccheggiano e incendiano case, e uccidono uomini, donne e bambini – prosegue la nota dell’Acnur –. La maggior parte delle persone fugge in Uganda in barca attraverso il Lago Albert dalla provincia congolese dell’Ituri».

Nonostante le violenze legate alle risorse naturali continuino ormai da anni, si stima che da inizio giugno gli sfollati siano arrivati ad «almeno 300mila». Le strutture di accoglienza ugandesi sono infatti messe a dura prova. Il centro di Kagoma, per esempio, ha accettato 4.600 persone, sebbene ce ne dovrebbero stare non più di 3mila. E la crisi sembra destinata ad aggravarsi.

Matteo Fraschini Koffi per AVVENIRE - 27 giugno 2019 © RIPRODUZIONE RISERVATA

Tags: avvenire cronaca

Matteo Fraschini Koffi - Giornalista Freelance