Niger / Boko Haram sequestra 37 donne

Boko Haram

LOMÉ , Togo - I jihadisti hanno colpito ancora. Questa volta in una zona molto remota del Niger sudorientale, uccidendo almeno nove civili e sequestrando 37 donne . Un attacco senza precedenti in quell’area. Si tratta di una chiara risposta al presidente francese, Emannuel Macron, il quale ha lanciato domenica scorsa dalla capitale maliana, Bamako, la forza militare multinazionale del cosiddetto “G5-Sahel”, formato dai Paesi di Ciad, Mauritania, Burkina Faso, Mali e, appunto, il Niger. «I terroristi hanno raggiunto con cammelli e cavalli il villaggio di Ngawela», ha raccontato ieri alla stampa Adam Babakarna, residente della martoriata regione di Diffa, devastata dalle epidemie e che raccoglie sfollati nigerini e rifugiati nigeriani. «Sono arrivati domenica sera sparando in ogni direzione. Hanno rapito soprattutto donne e bambini, e hanno urlato che – ha spiegato Babakarna – «attacchi di questo genere continueranno fino a quando non saranno liberati dalla prigione i loro compagni». Altre informazioni sono giunte dal governatore di Diffa, Laouali Mahamane Dan Dano. «I jihadisti sembra siano giunti anche a piedi dalla Nigeria e hanno sgozzato le vittime prima di ritornare oltre confine – ha dichiarato il governatore – . Non sono sicuro del numero di uccisi, ma almeno 37 donne sono state rapite e portate in Nigeria». Abari el-Hadj Daouda, il sindaco del villaggio preso d’assalto dai ribelli di Boko Haram, ha invece confermato che: «Probabilmente ci sono anche bambini tra le mani dei jihadisti». La vasta area sudorientale del Niger è tra le più colpite del Paese dalle azioni del gruppo jihadista nigeriano. Mercoledì scorso c’è stato infatti un attentato suicida poco distante da Ngawela, nella cittadina di Kabalewa. Informazioni di questo tipo sono però sempre difficili da confermare poiché le aree soffrono da alcuni anni di un alto livello di insicurezza. Gli stessi militari nigerini, non particolarmente addestrati per tale tipo di guerriglia, sono spesso caduti vittime degli attacchi di Boko Haram e a volte il governo stesso preferisce nascondere le dinamiche del conflitto in corso. «Dal 2015 i seicentomila abitanti della regione di Diffa danno ospitalità a più di 300mila rifugiati e sfollati in fuga dal terrorismo islamico – afferma una recente nota delle Nazioni Unite –. Da mesi chiediamo infatti alla comunità internazionale di rafforzare il proprio sostegno economico al Niger, in prima linea nella lotta contro Boko Haram». Non è un caso che il sequestro di domenica sia avvenuto mentre il presidente del Niger, Mahamadou Issoufou, era nel vicino Mali per lanciare insieme agli altri leader africani e a Emmanuel Macron la nuova missione del G5-Sahel. Una forza militare che nasce però “zoppa” a causa soprattutto della mancanza di fondi. «La Francia ha promesso 8 milioni di euro, l’Unione Europea 50 e ogni Paese africano coinvolto 10 milioni ciascuno – hanno sottolineato gli esperti –. Una cifra irrisoria ben lontana dai 400 milioni di euro necessari solo per iniziare la missione». Matteo Fraschini Koffi per AVVENIRE - 6 luglio 2017

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Matteo Fraschini Koffi - Giornalista Freelance