Sud Sudan «Donne stuprate dai soldati governativi»

Sud Sudan

DAKAR, Senegal -- I militari sudsudanesi sono stati nuovamente accusati di stupri

e uccisioni davanti al campo della Missione Onu (Unmiss) nella capitale, Juba. Le donne prese di mira settimana scorsa erano di etnia nuer. «I soldati di etnia dinka hanno violentato decine di donne e ragazze di etnia nuer appena fuori dalla base Unmiss – ha recentemente denunciato al sito di informazione Sudan Tribune una fonte anonima che si occupa di assistenza umanitaria –. Almeno uno stupro è avvenuto mentre 30 caschi blu nepalesi e cinesi guardavano senza muovere un dito». Due donne sono morte in seguito alle ferite riportate durante le violenze. Altri stupri davanti al campo Onu di Juba erano avvenuti anche nel 2014. Le organizzazioni per i diritti umani erano giunte, all’epoca, anche ad affermare che «i soldati dell’esercito regolare venivano pagati non con i soldi, ma con il permesso di stuprare i civili». La crisi sudsudanese si aggrava comunque giorno dopo giorno. Solo nelle ultime tre settimane l’Uganda ha accolto oltre 30mila rifugiati. Matteo Fraschini Koffi per AVVENIRE - 28 luglio 2016

 

Sud Sudan/Esplode il dramma degli stupri di guerra

DAKAR, Senegal -- Si è aggravato radicalmente il bilancio delle donne e ragazzine violentate davanti alla base Onu nella capitale sudsudanese, Juba. Secondo le ultime cifre, sono oltre cento le vittime. «Abbiamo registrato almeno 120 casi di violenze sessuali contro le donne dall’inizio del conflitto, tre settimane fa – ha dichiarato ieri Farhan Haq, portavoce del segretario dell’Onu –. Riceviamo rapporti molto inquietanti riguardo a stu- pri, individuali e di gruppo, da parte di soldati in uniforme o uomini in tenuta civile, fuori dal campo della missione delle Nazioni Unite come in altre parti della città». Diversi testimoni hanno però affermato che i caschi blu spesso non reagiscono davanti alle violenze. Lo stupro di guerra è una strategia brutale utilizzata spesso per umiliare e intimidire le donne dell’etnia rivale. In Sud Sudan, infatti, i militari dinka, alleati del presidente sudsudanese, Salva Kiir, sono stati accusati già nel 2014 di violentare donne di etnia nuer, la stessa del ribelle, Riek Machar. Da quando i due leader sono entrati in conflitto a dicembre 2013, sono decine di migliaia i morti. «Sono quasi cinque milioni le persone senza più cibo – ha spiegato ieri Alessandro Cristalli, responsabile di Oxfam Italia –, le condizioni di sicurezza devono migliorare o le conseguenze saranno catastrofiche ». Matteo Fraschini Koffi per AVVENIRE - 29 luglio 2016

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