La Namibia respinge i risarcimenti tedeschi per il genocidio

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DAKAR, Senegal -  «Inaccettabile». La Namibia ha definito così la proposta del governo tedesco, ex potenza coloniale nel Paese africano, rispetto alle riparazioni per quello che molti esperti considerano il primo genocidio del 1900. Sale infatti la tensione tra la capitale namibiana, Windhoek, e Berlino.

I dettagli delle riparazioni, compreso l’ammontare di soldi che le autorità tedesche erano disposte a donare per le stragi causate contro le etnie degli Herero e dei Nama, non sono stati rivelati. Ma si tratta di una cifra che non aiuterebbe i namibiani a perdonare i tedeschi per gli 80mila civili sterminati tra il 1904 e il 1908 in seguito alle rivolte contro il colonialismo. I discendenti delle vittime chiedono da anni 4 miliardi di dollari. Una richiesta che la Germania non sembra intenzionata a soddisfare.

«Non possiamo accettare l’attuale offerta di riparazione da parte delle autorità tedesche – ha affermato il presidente namibiano, Hage Geingob –. Dal nostro punto di vista, a causa della mancanza di intesa, la questione rimane ancora aperta». Zed Ngavirue, inviato speciale namibiano per le mediazioni con la Germania, è tornato quindi a mani vuote ancora una volta. «Questi negoziati che riguardano “genocidio, scuse e riparazioni” vanno avanti in maniera regolare dal 2015 – ha dichiarato Ngavirue, veterano della diplomazia –. Il presidente mi ha comunque spinto a continuare per raggiungere una cifra che possa mettere tutti d’accordo».

All’inizio dell’anno il governo di Windhoek aveva rifiutato la somma di dieci milioni di euro presentata dalla delegazione tedesca. Inoltre, i namibiani hanno espresso la loro contrarietà riguardo alla terminologia usata dai tedeschi. «Invece di usare la parola “riparazioni” – ha commentato la stampa namibiana – Berlino insiste nel definire tale processo come “guarigione delle ferite”». I coloni tedeschi, tra le varie misure punitive, spingevano le popolazioni nel deserto per farli morire di fame e sete. Altri namibiani furono invece rinchiusi in campi di concetramento. Circa metà della popolazione dei Nama e il 75% degli Herero perirono in questo modo. Berlino in passato è parsa voler presentare le sue scuse per i crimini commessi in Namibia, ma niente sinora è stato ancora formalizzato.

«La Germania non ha mai veramente accettato di aver avuto un passato coloniale controverso – commenta una ricercatrice di Berlino che preferisce mantenere l’anonimato –. Per molti tedeschi le vergogne della Seconda guerra mondiale erano sufficienti a nascondere tutti i crimini commessi in passato in Africa».

Matteo Fraschini Koffi per AVVENIRE - 15 agosto 2020 © RIPRODUZIONE RISERVATA

Tags: avvenire cronaca

Matteo Fraschini Koffi - Giornalista Freelance